Questa mattina, 30 dicembre, nella Chiesa di San Marcello colma di persone, si è tenuto l’ultimo saluto a Filippo Portoghese. Il presidente del Cus Bari, Antonio Prezioso, lo ha ricordato con parole toccanti: “Quando quarant’anni fa ho varcato per la prima volta la soglia del Cus, lui c’era. E c’è sempre stato. Mai una parola di troppo, mai un comportamento inadeguato. Filippo ha insegnato a generazioni di sportivi il rispetto: rispetto per le persone, per le cose, per la vita. Grazie, Filippo.”
All’uscita, un picchetto d’onore con otto remi, sorretti da altrettanti atleti, ha reso omaggio al suo spirito.
Così Filippo ha tagliato il suo ultimo traguardo. La sua eredità di passione, fedeltà e amore per lo sport continuerà a vivere nei cuori di tutti noi.
Filippo Portoghese, appassionato canottiere e storico tesserato del Cus Bari, ha tagliato il suo ultimo traguardo: ci ha lasciati all’età di 87 anni.
Classe 1937, Filippo era un esempio vivente di passione e dedizione. Iniziò la sua attività remiera nel 1957 al Circolo Canottieri Barion.
Nel 1964 è approdato al CUS Bari (ex CUSAB, come lui continuava a chiamarlo) dove, con Bruno Migotti, ha formato una coppia storica nel panorama del canottaggio cussino.
Filippo era una figura familiare per tutti: un uomo che, nonostante gli acciacchi dell’età, continuava a vivere il Cus come la sua seconda casa.
Il suo destriero metallico, una bicicletta che lo accompagnava ovunque, era il simbolo di una vitalità e di un amore per la vita che non conoscevano limiti.
Lo spogliatoio del Cus era il suo regno, un luogo in cui giovani e meno giovani si incrociavano, trovando in lui un esempio di tenacia e amore per il canottaggio. Le sue battute, il suo asciugamano sempre pronto e le sue mitiche saponette erano dettagli che raccontavano di una personalità unica, capace di lasciare un segno indelebile nella vita di chi gli stava accanto. Era il decano tra i master, un faro di continuità e ispirazione per generazioni di atleti.
“Agghiafà u tàvut, cùdd che ti mettono dritto dritto sott’ la màghn,” scherzava Filippo, affrontando con un sorriso persino le difficoltà più dure. La sua ironia, insieme alla profonda saggezza accumulata in anni di sport e vita, era una lezione per tutti: non arrendersi mai, anche quando la strada si fa in salita.
Anche negli ultimi tempi, quando i problemi di salute si facevano più pressanti, Filippo non ha mai perso il suo spirito indomito. “Ho avuto un piccolo fastidio. Ma ora è tutto a posto!” rassicurava chiunque lo incontrasse, con il celeste dei suoi occhi che parlava di speranza e resilienza. Fino a qualche mese fa, quasi ogni mattina era al Cus e, dopo la doccia, amava sedersi di fronte al suo padre putativo, Ignazio Loiacono, la cui statua di bronzo, proprio di fronte all’entrata, accoglie tutti i frequentatori.
Il Cus Bari lo ricorda con queste parole: “Un esempio di dedizione e attaccamento al nostro centro, rimarrà nei ricordi di tutti noi”. Il Presidente FIC, Davide Tizzano, a nome del Consiglio Federale e del canottaggio nazionale, ha espresso le più sentite condoglianze alla famiglia e alla società per la perdita di una figura così importante.
Filippo Portoghese ci lascia un messaggio fondamentale: ogni giorno è un’opportunità straordinaria per vivere appieno la propria vita. E, anche ora che ha tagliato il suo ultimo traguardo, la sua eredità di passione, fedeltà e amore per lo sport continuerà a vivere nei cuori di tutti noi.
Addio, Filippo. Che la terra ti sia lieve.
Lo saluteremo lunedì 30 dicembre alle 9 nella Chiesa di San Marcello.
A questo link una serie di ricordi del nostro grande Vito D’Agostino, canottiere, scrittore, allenatore, atleta master… un vero e proprio reporter del Cus Bari Canottaggio.